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L’ultimo libro di Božidar Stanišić e le radici nel Paese che non c’è più

Distratti da noi stessi lo siamo sempre stati, oggi – assediati dalla pandemia – ancora di più. Così, spesso, sfugge alla nostra attenzione quel che accade al di fuori del bel paese. Figurarsi l’avere a cuore quanto quegli accadimenti lasciano, come un solco, nella vita degli altri. Ad aprile saranno 30 anni dall’inizio della guerra in Bosnia-Erzegovina e il 2022 si apre, per il Paese dei Balcani occidentali, con minacciose inquietudini che fanno scricchiolare la sua fragile struttura. Eppure la memoria di quella che per noi fu una “guerra in casa” l’abbiamo archiviata e, allo stesso tempo, abbiamo smesso di curarci di quanto, ancora, il senso di sradicamento abiti la vita delle migliaia di famiglie che lasciarono la Bosnia per trovare rifugio in Europa, tantissime anche in Friuli.

A mostrarcelo con lucidità e dolcezza – accompagnate dalla sua inconfondibile ironia – è, ancora una volta, Božidar Stanišić, da poco in libreria con il suo ultimo lavoro, La cena (Marotta&Cafiero), il cui sottotitolo è decisamente eloquente: «Avanzi dell’ex-Jugoslavia». Classe 1956, nato a Visoko, Stanišić è stato docente di letteratura in un liceo di Maglaj (nel nord della Bosnia) fino al 1992, quando – rifiutando di schierarsi e opponendosi alla violenza del conflitto –, fuggì dalla guerra civile. Da allora vive in Friuli, a Zugliano. Con una scrittura pulita, diretta e incalzante, Stanišić porta i lettori nella vita di personaggi non solo efficaci, ma anche tratteggiati in maniera da farceli via via diventare familiari, grazie alla sua straordinaria arte di raccontare che affonda le radici nei classici della letteratura slava, da Ivo Andrić a Danilo Kiš, passando per Meša Selimović.

Le storie narrate sono quelle di gente che se ne va, senza ritorno, la cui esistenza è attraversata, da un giorno all’altro, da un confine che resterà per sempre, quello che segna la vita “di qua e di là”. Uomini e donne che nel ricostruire e ricominciare, trasmettono – senza volerlo – il proprio trauma anche ai figli. Non a caso in «La penna dell’uccello inquietudine», uno dei cinque racconti che compongono il libro, è Drenka, la figlia più piccola di una coppia di immigrati bosniaci, nata e cresciuta in Italia, a trovarsi spiazzata da una pioggia di domande: «[…] fui sorpresa da un’idea: quale sarebbe stata la loro e la mia vita se non ci fosse stata la guerra in Bosnia? Da che cosa era nata quell’idea, da quale recesso dentro di me, e perché proprio quella notte? Perché ci sono domande che si addormentano in noi come i dormienti stregati di una vecchia fiaba?».

Le cinque storie pur diverse tra loro, soprattutto ambientate in luoghi differenti (da Milano a Toronto), hanno tratti e vissuti che le accomunano, a partire dalle voci narranti che sono quelle dei figli impegnati a dar conto di genitori ancora legati alla terra di origine, che parlano il serbo-croato-bosniaco, vivono l’esperienza della diaspora, affannati a rincorrere una lingua che non padroneggiano del tutto e lavori precari non rispondenti certo a quelli che facevano nelle proprie vite precedenti, in un Paese, la Jugoslavia, che oggi non c’è più.

Cinque storie generose che emozionano e fanno riflettere, ma strappano anche più di qualche sorriso (divertentissimo il contesto del primo racconto «La cena»), perché, lo abbiamo già detto, l’ironia è cifra stilistica di Stanišić. Non da ultimo, si tratta di un libro la cui lettura è accompagnata da una veste grafica inusuale e davvero bella, in cui si alternano immagini, suggerimenti musicali di ascolto (seguiteli!) e pagine dal fondo nero e i caratteri bianchi.

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Insomma, Stanišić ci offre l’occasione per scoprire una giovane casa editrice indipendente, la Marotta&Cafiero. Realtà che pubblica libri completamente ecologici, ma sopratutto che ha base nel difficile quartiere di Scampia, a Napoli, e che è stata dedicata al cugino dei titolari, Antonio Landieri, vittima innocente di camorra: un ragazzo disabile di 25 anni ucciso per errore, proprio a Scampia, durante una faida tra clan. Il loro motto? «Dove prima si vendeva la droga, oggi si spacciano libri».

 

Božidar Stanišić/ La cena / Marotta&Cafiero / 242 pagine / 15 euro

Anna Piuzzi

Recensione pubblicata sull’edizione del 4 gennaio 2022 del settimanale diocesano di Udine.

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