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Ago e filo per ricucire la vita

Uno spazio dove quotidianamente si incrociano storie e sfide. Le storie, quelle di vite segnate dalla fragilità. Le sfide, quelle della ripartenza, della scommessa sul futuro e su se stessi. Questo spazio è la Sartoria nascente – realtà nata a Udine nel 2010 dalla collaborazione tra Caritas diocesana e Cooperativa Nascente – che, domenica 12 novembre, dalle 10 alle 16, aprirà le sue porte con l’iniziativa Per filo e per segno, un mercatino natalizio in collaborazione con altre realtà del territorio per offrire al pubblico vestiti, gioielli, ceramiche artistiche, manufatti di carta, piante e molto altro ancora.

«Questa sartoria – spiegano le coordinatrici, Eleonora Piolanti e Anna Zuliani – è un piccolo laboratorio sorto con l’obiettivo di riqualificare il mondo del lavoro femminile. Spesso, infatti, alle donne in situazioni di fragilità si offrono lavori poco qualificati, ad esempio nel settore delle pulizie. Il nostro scopo dunque è quello di insegnare un mestiere, dare una nuova opportunità a chi sta cercando di rimettersi in piedi». Così negli spazi di via Marangoni 99, si eseguono riparazioni, rimessa a modello di abiti passati un po’ di moda, e sartoria su misura. Si lavora poi moltissimo anche sull’upcycling.

«Da quando abbiamo aperto, in molti hanno preso l’abitudine, le tappezzerie ad esempio, di donarci rimanenze di tessuti. Poi qui accanto c’era il punto di raccolta di abiti usati (che riaprirà a breve, ndr). Tutto materiale che noi utilizziamo con creatività per realizzare artigianato di qualità attraverso il riuso. Non lo chiamiamo recycling, ma upcyclig proprio perché c’è un processo di valorizzazione. È una realtà poco diffusa qui da noi, ma in città come Berlino è davvero molto in voga e coinvolge designers emergenti». Un’attenzione dunque allo scarto e un forte impegno sul fronte di stili di vita all’insegna della sostenibilità ambientale.

Ma chi sono le persone che ogni giorno si mettono in gioco alla Sartoria Nascente? «Riusciamo ad accogliere 2 o 3 persone in «borsa lavoro» – spiegano le coordinatrici –, lavoriamo in equipe con i Servizi sociali, con il Sert e con la Caritas diocesana. Le donne che arrivano qui – e che restano con noi per un periodo medio-lungo, dai sei mesi ai due anni – vivono una condizione di fragilità dovuta a ragioni diverse. Cerchiamo, come detto, di insegnare loro un mestiere. Siamo sincere, qui non si recuperano chissà quali abilità nascoste, il lavoro che facciamo porta però al fiorire di frutti preziosi, primo fra tutti il crescere dell’autostima. Per queste donne vedere che quello che imparano, quello che fanno con sempre più autonomia, è spendibile ed è riconosciuto dagli altri, dà loro grandissima soddisfazione e, soprattutto, regala la forza di proseguire con più fiducia nella propria vita».

Non sempre solo donne

Da via Marangoni però non sono passate solo donne. «Già – sorride Eleonora Piolanti – qui da noi ha trascorso un po’ di tempo anche Ramzan, un ragazzo pachistano che oggi lavora proprio in una realtà tessile. È una storia che mi piace raccontare perché ha un significato importante a livello di scambio culturale. Ramzan, che nel suo Paese già aveva lavorato nel nostro settore, ha imparato l’italiano qui con noi. L’aspetto interessante è che si è dovuto confrontare con un mondo tutto al femminile, misurandosi – cosa non diffusa in Pakistan – con il fatto che anche le donne possono gestire con autorevolezza un’attività e coordinare degli uomini. Può sembrare un fatto di poco conto, ma ci piace pensare che questo nostro laboratorio che lui con intelligenza ha saputo capire e accogliere, è stata un po’ la porta di ingresso in Occidente. Per noi la possibilità di crescere ancora e di confrontarci con una nuova esperienza».

Artigianato al mercatino

Il mercatino di Natale Per filo e per segno si terrà dunque domenica 12 novembre, dalle 10 alle 16, in via Marangoni, 99 a Udine. Oltre ai prodotti artigianali della Sartoria Nascente ci saranno le piante della Cooperativa «Il Melograno», le creazioni in cartonato della Cooperativa sociale Arte e Libro, quadri e cartoline del Collettivo Illustratori, le ceramiche artistiche della Cooperativa Co. S. Mo., gli arredi rigenerati della Cooperativa sociale Duemilauno e i prodotti del commercio equosolidale della Bottega del Mondo. Spazio anche per il palato: Cooperativa Duemilauno e Arci Udine propongono pizze e succo di mela a chilometro zero.

Pubblicato su «la Vita cattolica» n° 44 dell’8 novembre 2017 qui la pagina in pdf.

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