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Tre libri da mettere in valigia

In ferie. Da oggi e per due settimane.

In questi giorni un paio di amici e un follower mi hanno chiesto dei consigli di lettura. Ne ho pensati tre, molto diversi tra loro. Prima di metterli nero su bianco faccio però una premessa, la regina indiscussa dei consigli letterari (e non solo) è una soltanto: Dida. Quindi, quando siete in cerca di un suggerimento — o siete in libreria e vi attanaglia un dubbio — la soluzione è molto semplice: consultate l’elenco alfabetico delle sue recensioni.

Detto questo ecco i miei tre titoli.

atti osceni missiroli

Atti osceni in luogo privato di Marco Missiroli (Feltrinelli)

È in assoluto il libro che negli ultimi mesi mi è piaciuto di più. Un “romanzo di formazione” intelligente, intrigante, fluido e poetico. Ci si affeziona a Libero Marsell — il giovanissimo protagonista che, a 12 anni, si trasferisce con la famiglia da Milano a Parigi —, seguendo le sue peripezie erotiche e rimanendo contagiati dalla sua fame di cultura (magari anche annotandosi qualche libro che non si è letto) spaziando dalla letteratura, al cinema e alla musica.

 

stoner

Stoner di John Edward Williams (Fazi)

Un altro libro che mi ha trascinata in poche ore fino alla sua ultima pagina è «Stoner». Curiosa la storia del suo autore, John Edward Williams, rimasto per tutta la vita uno scrittore sconosciuto ai più (morì nel 1994), ma ripescato dall’oblio, nel 2006, dalla New York Review of Books che ha consacrato il successo tardivo di questo libro pubblicato nel 1965. Attraverso una scrittura asciutta e avvincente entriamo nelle trecento pagine che raccolgono la vita di William Stoner, povera di passaggi rilevanti e che quasi non si accorge dei grandi eventi che scombinano il mondo tra gli anni Dieci e Cinquanta del Novecento. Una vita — ha scritto Daria Bignardi — «che non si muove dal suo baricentro»: figlio di contadini, Stoner si affranca dal lavoro nei campi, si iscrive all’università e qui rimane per tutta la vita diventando professore. Si sposa con Edith (odiosa), ha una figlia (fragile), affronta varie vicissitudini professionali e sentimentali, si ammala, muore. Una vita normale che però inchioda finché non è stata letta tutta.

le cose che non ho detto

Le cose che non ho detto di Azar Nafisi (Adelphi)

Questo, invece, è un consiglio in attesa di Pordenonelegge, la scrittrice iraniana (più nota per il suo Leggere Lolita a Theran) sarà infatti tra i protagonisti del festival del libro con l’incontro di sabato 19 settembre dal titolo La repubblica dell’immaginazione. Si tratta di un libro autobiografico dove si intrecciano le vicende personali di Nafisi con quelle del suo Paese. Docente di Letteratura inglese all’Università di Theran l’autrice ha vissuto sulla propria pelle le angherie del regime degli ayatollah, fino all’esilio. Nel libro c’è spazio anche per raccontare il rapporto col padre, sindaco di Teheran all’epoca dello scià e con la madre, una delle prime donne elette nel parlamento iraniano.

E io cosa leggerò? Per queste due settimane intanto sono in programma:

La vita in generale di Tito Faraci (Feltrinelli)

Il senso di una fine di Julian Barnes (Einaudi)

La vita come un romanzo russo di Emmnuel Carrére (Einaudi)

E ora vado al mare!

 

 

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