Siria-Fagagna

Stasera, a Fagagna, parliamo di Siria

Due anni e mezzo di guerra, ben oltre 100 mila morti, due milioni di rifugiati e un numero di sfollati interni che tocca quota quattro milioni e 250 mila. E sono tutti numeri al ribasso, stime ufficiali. È la Siria. Il Paese per cui nessuno si è stracciato le vesti. Lo stesso Paese verso cui è montato lo sdegno per l’uso delle armi chimiche. Poi il dittatore sanguinario – ma dai modi molto eleganti e garbati (che tanto rassicurano l’Occidente) – ha detto che, anche se non le ha usate, le armi chimiche le distruggerà (lui che aveva spergiurato di non averle). E allora tutti hanno tirato un sospiro di sollievo: niente guerra. Anche Assad che così è potuto tornare, indisturbato, ad uccidere il suo popolo con armi convenzionali. Indisturbate anche le formazioni più radicali, che divorano il Paese e che nulla hanno a che fare con la rivoluzione pacifica dei siriani. Intanto i giornali hanno fatto scivolare la Siria nuovamente nel dimenticatoio. C’è invece chi, con ostinata determinazione, della Siria continua a occuparsi. Sono i volontari di Time4life , così come il piccolo esercito operoso di persone che ancora vogliono informare e raccontare. Così stasera a Villalta di Fagagna alle ore 20.45 a «Cjase di Catine», l’associazione «Les Vilanes» ha organizzato una serata che ha per titolo «Emergenza Siria, Time4life si racconta». Interverranno Monica Diplotti, docente di Lettere, appassionata di Siria e mondo arabo e Renato De Fazio, volontario di «Time4life». A moderare l’incontro ci sono io. Vi aspetto.

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