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Il Giro d’Italia? Vivetelo a Ragogna

Ci sono luoghi che conosci da sempre, ma che a un certo punto ti entrano irrimediabilmente nel cuore. Uno di questi per me è Ragogna che sabato 19 maggio sarà attraversata dal Giro d’Italia che si arrampicherà in cima al Monte. Ne ho scritto questa settimana su Vita Cattolica, non solo perché si tratta di uno dei tratti più avvincenti della corsa rosa o perché Ragogna è diventato uno dei miei luoghi del cuore, ma soprattutto perché da mesi c’è una comunità al lavoro per fare di questa occasione un’opportunità di promozione del proprio meraviglioso territorio. Dunque vi faccio qui copia/incolla del pezzo. Buona lettura e buon Giro… naturalmente a Ragogna. 

 

A Ragogna tutta la comunità al lavoro per fare del Giro un’occasione di crescita

Solo sport e spettacolo? Decisamente no: il Giro d’Italia può essere molto altro e molto di più. Ad esempio? L’occasione, preziosa, per fare comunità. Va in questa direzione l’esperienza di Ragogna dove da mesi associazioni, volontari e amministrazione stanno lavorando alacremente insieme, animati dal desiderio di fare del passaggio della kermesse ciclistica rosa un’opportunità di promozione e valorizzazione del proprio territorio. Come noto, i corridori sabato 19 maggio – dopo essere partiti da San Vito al Tagliamento e aver transitato per il centro di San Daniele – punteranno dritti al Monte di Ragogna, andando al suo assalto dal versante di Muris che li metterà alla prova con 3 chilometri a dir poco impegnativi, anche con pendenze del 13%. Il programma prevede alle 11.15 il passaggio della carovana rosa in piazza IV novembre, quello del giro intorno alle 12.50.

Dunque, tutti mobilitati. Sin dall’inizio dell’anno, infatti, i gruppi di lavoro – dove ognuno ha messo a disposizione le proprie competenze – si sono incontrati a cadenza settimanale per l’organizzazione degli eventi collaterali, per la promozione e per la «vestizione» a festa (rigorosamente in rosa) di Ragogna (nella foto qui sotto, un gruppo di volontarie). Non solo. C’è anche chi si è occupato dello sfoltimento del bosco lungo la strada del monte per recuperare le vedute panoramiche mozzafiato.

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Promozione del territorio

Ma è in particolare sulla promozione che si punta. «Non una promozione finalizzata solo all’evento in sé, ma di più lungo respiro – ha precisato il sindaco, Alma Concil –. Il passaggio del Giro d’Italia rappresenta una straordinaria vetrina, è stato predisposto del materiale divulgativo per raccontare le peculiarità di Ragogna in maniera nuova e accattivante. Coinvolti in questa ideazione anche i ragazzi del Centro di aggregazione giovanile (che sabato 12 maggio si sono incontrati pure per realizzare gli striscioni, ndr). A curare questo aspetto la nostra concittadina Diana Candusso, esperta proprio di promozione del territorio». E per l’occasione è stato realizzato un logo: Matteo Cardia – ragognese doc, esperto di comunicazione e tra i fondatori dell’agenzia Il buono, il brutto e il creativo – durante le riunioni ha raccolto spunti e idee poi trasformati dalla collega Marsha Zanet (ragognese di adozione) in segno grafico (qui sotto).

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Ma, dicevamo, promozione. Già perché i motivi per visitare la cittadina collinare sono numerosi: dal castello di San Pietro, fino al Museo della Grande Guerra, uno dei maggiori punti di riferimento regionali sul tema del Primo Conflitto Mondiale, che sabato 19 maggio resterà aperto in via straordinaria dalle 10 alle 18. E poi le specialità enogastronomiche. Nella frazione di Muris c’è una delle ultime latterie turnarie in regione (ne sono sopravvissute una quindicina) tenace esempio di cooperativismo di comunità che poche settimane fa ha inaugurato lo spaccio. Significativa è anche la produzione di prosciutto crudo e va segnalata la presenza di un frantoio. Ma, su tutto, l’incanto è rappresentato dall’aspetto naturalistico. Ci sono il lago di Ragogna, la località Tabine, sulle rive del Tagliamento, e chi da Muris sale sul monte può godere dello splendido paesaggio costituito dall’anfiteatro morenico, proprio dove il Tagliamento sembra aprirsi la strada a forza attraverso la stretta di Pinzano. E arrivare fin lassù – lo ha ricordato l’anima del Giro, Enzo Cainero – è anche un modo per rendere omaggio agli alpini: in cima al monte ci sono la chiesetta dedicata ai 24 mila caduti della Julia e il monumento che ricorda l’affondamento del Galilea. Non a caso l’associazione Muris in festa – guidata dal presidente Alessandro De Monte – ha deciso di iniziare la giornata del Giro proprio con una cerimonia commemorativa, alle 9, al monumento. E in cima al monte c’è anche il monumento all’emigrante, dono di Mario Collavino che, proprio da Ragogna, è partito per far fortuna oltre Oceano, realizzando anche la Freedom Tower a New York. Nell’area della baita degli alpini, inoltre, sarà allestita un’area attrezzata con posti al coperto e fornitissimi chioschi con la proiezione in diretta della tappa su un maxischermo.

Un ricco programma

Dalle 9 alle 23, nel piazzale della chiesa, sempre sabato 19, lo stesso sodalizio aprirà la suggestiva «Enoteca sot il tôr» dove si potranno fare colazione e brunch con i prodotti della latteria sociale assieme a vini e prodotti del territorio. Seguiranno aperitivi, pranzi, spuntini e merende con intrattenimento musicale. Non solo. «Muris in festa» ha, infatti, organizzato per venerdì 18 maggio alle 19.30, in cima al monte, nell’area della Baita degli alpini, l’evento «Wineplugged in rosa», una degustazione guidata con l’abbinamento di 5 vini a 5 piatti del territorio, il tutto accompagnato da splendida musica (costo 30 euro, necessaria iscrizione a murisinfesta@gmail.com). Qui il programma dettagliato delle iniziative.
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Pubblicato sull’edizione di mercoledì 16 maggio del settimanale diocesano «La Vita Cattolica».

 

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