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Consigli da una giornata veneziana

Un po’ di respiro e un pieno – per gli occhi e per la mente – di bellezza e di sole. Agognavo una giornata così e, ieri, me la sono ritagliata puntando verso Venezia. Sia chiaro, questo post non è per annoiarvi con una cronachina domenicale, ma per lasciarvi qualche consiglio.

Il primo è di lettura. O, meglio, di “guida”. Se conoscete un pochino Venezia, e volete scoprire qualche angolo meno noto, leggete e portate con voi «Corto sconto. La guida di Corto Maltese alla Venezia nascosta». Hugo Pratt – ideatore del personaggio di Corto Maltese – amava  Venezia, e amava soprattutto scoprirne, passeggiando, nuove calli e «corti sconte», in veneziano, (appunto), corti nascoste. La guida è proprio all’insegna di questo passeggiare e si articola in sette itinerari pieni di disegni, di fantasia e di consigli pratici: capolavori da scoprire, cortili e pietre ricche di storia da ammirare. Ci sono poi fiabe e leggende da conoscere, e – ovviamente – non mancano consigli su osterie, ristoranti e bacari.

calle morosinaIeri, per esempio, ci siamo avventurati verso le Corti Prima e Seconda del Milion (tra Campo Santa Marina e San Giovanni Grisostomo), proprio dove stava di casa Marco Polo. Così ho scoperto anche la leggenda della patara che sta sopra l’arco che porta in calle Morosina (nella foto qui a fianco). Pare infatti che un giovane cavaliere templare, al ritorno da una crociata incontrò un erede dei Morosini, notissima (e ricchissima) famiglia veneziana. Il cavaliere aveva nascosto nell’elsa della sua spada una reliquia, un pezzo del legno della Santissima Croce per portarla al prevosto di Colonia, sua città natale. Nella nave che, dalla Terra Santa, li riportava in Europa strinse amicizia con il nobile veneziano che – al loro approdo a Venezia – invitò il cavaliere al suo palazzo. Invito puntualmente accettato. Fu così che il cavaliere conobbe la sorella di Morosini, donna, pare, di grande bellezza e fascino. Ed ecco l’innamoramento, tale che l’incauto cavaliere confidò alla dama il suo segreto. Peccato che il mattino dopo, al risveglio, ecco lì pronta l’amara sorpresa: il nobile era fuggito con quella che non era sua sorella ma la sua amante, portandosi via la reliquia. Il giovane impazzì dal dolore, e si racconta che ogni notte si aggirasse per calli e campielli alla ricerca dei traditori e della reliquia. Poi, un mattino, davanti all’arco del portale vennero ritrovati l’elmo, lo scudo, l’armatura vuota e la spada (senza elsa) dello sfortunato templare, e da allora non si seppe più nulla di lui. Ecco dunque che l’alto rilievo con elmo e scudo furono messi lì a ricordo del cavaliere.

libreria marco polo marco polo libreriaSecondo consiglio. Non un libro, ma una libreria, la Marco Polo Bookstore. È un posto incantevole dove potete trovare libri nuovi e usati, titoli che non avreste mai pensato di scovare e che vi illumineranno la giornata. Ieri ad accoglierci – oltre a Janis Joplin in sottofondo – c’era una vetrina dedicata alla festa della donna: niente mimose, ma libri di approfondimento. Così io ho comprato due volumetti (anzi, meglio dire opuscoletti) che – a dirla tutta – avevo già, ma non in questa bellissima e colorata edizione che (ovviamente) non potevo fare a meno di avere: «Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina» di Olympe de Gouges e «Rivendicazione dei diritti della donna» di Mary Wallstonecraft.  Entrambi Caravan edizioni. A casa con me son venuti anche due Minimun fax: «Una tortura deliziosa. Pagine sull’arte di scrivere» di Henry Miller  e Christian Raimo con «Le persone, soltanto le persone».

Terzo consiglio. Questa volta (finalmente) enogastronomico. Una tappa obbligata a Venezia (ma questo lo sapete già) è in qualche “bacaro” a mangiar “cicchetti”. Il mio preferito è «Al Portego» in Castello San Lio, carino, vicino a Rialto, e con una vetrinetta zeppa di cose buone. Ieri però, per la prima volta, abbiamo trovato posto in uno dei suoi cinque tavolini. Inutile dirlo, piatti ottimi, all’altezza dei “cicchetti”. Consigliate le sarde in saor, la frittura di totani, mazzancolle e verdure e le ottime seppie in nero.

content_MANIFESTO-rousseUltimo consiglio. La mostra di Rousseau. Inaugurata venerdì 6 marzo, l’esposizione «Il candore arcaico» dedicata a Henry Rousseau, vi aspetta a Palazzo Ducale fino al 5 luglio. Sono un centinaio le opere esposte, del “Doganiere”, ma non solo. Tra gli artisti che gli sono stati affiancati c’è anche Carrà, e i suoi quadri sono quelli che mi sono piaciuti di più, assieme a un bellissimo «Ritratto di dama vestita di bianco» di Frida Kahlo. Comunque sia, scoprire la vita, ma soprattutto la strana carriera di Rousseau è davvero interessante. Tosto, con un discreto fegato, in barba alle tante derisioni è andato avanti, diventando figura di riferimento per i grandi protagonisti delle avanguardie storiche e per intellettuali come Apollinaire e Jarry.

La sera mentre aspettavo il vaporetto sotto il ponte dell’Accademia ho respirato a pieno sguardo quell’ultimo scorcio di Venezia che mi ha regalato quest’ultima foto, purtroppo fatta con l’Ipad. E allora mi sono data l’ultimo consiglio della giornata. Qui, mai più senza Nikon.

ponte accademia

 

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